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martedì, ottobre 1

Tigelle

 

Io non sono mai stata particolarmente patriottica (e non penso lo diventerò ora).

Però, quando si parla di cibo, sono molto fiera della regione da cui provengo, e molto legata ai piatti della sua tradizione.

Culinariamente parlando, io sono EMILIANA. E ci tengo molto. Quando ero all’università, mi definivano spesso ROMAGNOLA, e io me la prendevo. Non ho nulla contro i romagnoli. Ma io sono EMILIANA, emilianissima! Sono due cose diverse, soprattutto quando si parla di cucina.

Se, ad esempio, pensate di poter mangiare le Tigelle a Forlì, bé… farete fatica.

Questo piatto è tipico della mia città (Modena e provincia), e dell’appennino modenese.

Per essere corretti bisognerebbe chiamarle “crescentine (montanare)”, solo che dopo verrebbero confuse con le “crescente bolognesi”, che sono tutt’altra cosa (sono il “gnocco fritto” che troverete nei ristoranti di Modena e provincia). Tigella, infatti, era il nome dei vecchi stampi in cui questi “panini” venivano cotti. Ma in città, il nome dello “stampo” è poi rimasto anche al prodotto finito.

Sono delle specie di “panini”, rotondi e alti 1 cm circa (quindi più simili a delle focaccine in realtà), cotti in appositi stampi (tigelliere), che imprimono, in cottura, dei disegni alle tigelle (lo stampo della mia mamma ha dei disegnini molto più carini del mio, ma col tempo la qualità degli stampi e l’accuratezza dei dettagli – come dei disegni all’interno – è andata calando), e che si mangiano tagliati a metà e farciti con salumi, formaggi, “pesto” (un battuto di lardo aglio e rosmarino), e quello che piace :) anche nutella e marmellata…

Ogni casa ha la sua ricetta. C’è chi impasta con la panna, con solo acqua, o metà latte e metà acqua. Fondamentalmente è una pasta da pane lievitata, tagliata a dischetti e (eventualmente dopo una ulteriore lievitazione) cotta negli stampi di cui sopra.

Mia mamma fa tutto a occhio. Io facevo con dosi un po’ inventate. Erika, mia vecchia conoscenza e “vicina di casa”, un giorno, su facebook, ha scritto che usava l’impasto della pizza per pizza express anche per fare le tigelle. Così mi ha incuriosito, e ho provato.

In effetti vengono veramente bene, croccantine fuori e non eccessivamente mollicose all’interno.

Per le tigelle, si impasta, si lascia lievitare un… due orette, poi si stende l’impasto (io con mezza dose ho fatto 15 tigelle, le ho tirate anche un po’ più sottili di 5 mm), si tagliano le tigelle con l’apposito stampino

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(ha un diametro di 8 cm e viene fornito assieme alla tigelliera)

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si mettono a lievitare facendo degli strati di tigelle separati da canovacci (si stende un canovaccio, si appoggiano distanziate le tigelle, si copre con un canovaccio e si fa un altro strato di tigelle, ripetendo questa sequenza massimo per 2 piani di tigelle, poi si prende un altro vassoio e si ricomincia da capo: canovaccio, tigelle, canovaccio, tigelle, canovaccio) – io ho lasciato lievitare un’oretta scarsa in luogo tiepido, perché l’affamato voleva pranzare :)

si fa scaldare per bene lo stampo sul fornello, a fiamma media, per 7 minuti da una parte, e 7 minuti dall’altra, poi si mettono le tigelle nelle impronte dello stampo, si chiude e, col fuoco non troppo alto, si fanno cuocere da una parte, poi dall’altra, girando lo stampo.

(Questo stampo di Erika è la versione moderna della tigelliera, non serve girarle ;) ma io sono molto tradizionalista, e non cambierei la mia tigelliera con una elettrica!!)

Una volta cotte, si mettono in un cestino foderato con un canovaccio, coprendole con il lembo di canovaccio che sporge, per tenerle calde. (ci sono in commercio degli appositi cestini per tigelle, molto simpatici, ad esempio come questo, con delle aperture alla base per poter infilare la mano e tirarne fuori le tigelle)

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si aprono a metà (col coltello o con le manine)

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e si farciscono a piacere

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Le tigelle in origine venivano usate in sostituzione del pane (siamo senza pane… facciamo due tigelle!), e vengono ancor oggi usate così con pollo o coniglio in umido (alla cacciatora), per fare la scarpetta col sughetto della carne.

Si possono fare di farina bianca, o aggiungendo alla farina bianca della farina integrale (mia nonna le faceva così, e usava un po’ di bicarbonato anziché il lievito di birra: diciamo che faceva una versione “speedy” senza lievitazione).

Sono buone comunque sian fatte. Perché mi ricordano la mia infanzia.

Da noi si usa spesso proporre una cena a “gnocco fritto e tigelle” al ristorante.

Ma posso dire sinceramente… che sia le tigelle che il gnocco fritto (sì, è grammaticalmente scorretto, ma si dice IL gnocco fritto) vengono più buoni fatti in casa che al ristorante… quindi preferisco di gran lunga farli io piuttosto che andarli a mangiare fuori casa!

mercoledì, febbraio 8

Rapidamente

 

Sono arrivata a casa alle 18.45, ho messo una torta in forno, mi sono cotta le verdure per la cena, ho rinfrescato la pasta madre, ho cenato, ho messo in ordine la cucina, ho fatto la doccia, sono uscita con il mio amore un’oretta, e prima di andare a letto ho fatto il pane senza impasto.

Lunedì ho iniziato a lavorare, finalmente. Però ora avrò pochissimo tempo in settimana per cucina e blog, e mi dispiace molto :( toccherà tener tutto per il fine settimana ;)

Sono giorni che devo postare questa ricetta. Lo faccio ora, rapidamente, prima di andare a nanna. E ci tenevo a fare, sempre di corsa, un grosso, grossissimo ringraziamento a tutti voi che mi seguite e che commentate i miei post. Perdonatemi se non ci sono tanto ultimamente… cerco di rispondere ai commenti che sono domande o che richiedono una risposta…

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Cioccolaccio (sanguinaccio senza sangue)

adattata da qui

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Ingredienti:

250 ml latte

80 g zucchero

25 g farina

40 g cioccolato fondente

25 g cacao

cannella

11 g burro

 

a piacere, gocce di cioccolato per decorare

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Procedimento:

mettere tutti gli ingredienti secchi (il cioccolato tritato finissimo o sciolto precedentemente nel latte, portato a sfiorare l’ebollizione) in una casseruola, diluire col latte, unire il burro, e portare a cottura, mescolando sempre, finché il composto non si addensa, come un budino;

versare nelle coppette e coprire con pellicola a contatto;

una volta fredde (temperatura ambiente) consumare subito accompagnando con frappe, savoiardi o altri biscotti, oppure mettere in frigo. Prima di consumarlo, mettere le coppette (di un materiale idoneo al microonde), per una decina di secondi al microonde, in modo che torni cremoso, qb ad intingerci le frappe.

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Buona notte, amici miei… il letto chiama :)

lunedì, giugno 15

Topping al cioccolato

choctopping

photo courtesy of AliceComisso-all rights reserved

un'ottima crema (senza latticini) che si usa come il famoso topping in bottiglia spremibile da comprare... sul gelato, da sciogliere nel latte per un frappé o una cioccolata, ma anche sul pane... buonissima
la ricetta originale era per bimby, e me l'ha passata cicciuzza856


300 gr. di zucchero
200 gr. di acqua,
un cucchiaio di succo di limone
mezza bustina vanillina
100 gr. cacao amaro
pochi granelli di sale

io ho proceduto così:

mescolare tutti gli ingredienti secchi in una casseruola cercando di eliminare eventuali grumi

in una ciotola ho mescolato l'acqua e il succo di limone

agiungere qualche cucchiaio di liquido agli ingredienti secchi in modo da eliminare tutti i grumi, poi aggiungere GRADATAMENTE E SEMPRE MESCOLANDO BENISSIMO con una frusta tutto il resto del liquido, fino ad ottenere un composto LISCISSIMO;
mettere su fuoco e cuocere a fuoco non troppo alto mescolando continuamente, finché non appare "più" densa (relativamente) e molto scura (circa 8-10 minuti);
invasare subito (io ho lasciato raffreddare senza coperchio) e conservare in frigo, dove si addenserà ulteriormente.

per il bimby:


Inserire nel boccale lo zucchero l'acqua il limone e la vanillina, 6 min, varoma vel 1
Unire cacao 10 sec. vel 4-6 poi 5 min 70° vel 3.
invasare subito e conservare in frigo.



giovedì, giugno 11

E' proprio vero... chi la dura la vince...



per circa 1 anno, e forse anche di più, sono stata affascinata (o "ossessionata", dipende dsai punti di vista) da una ricetta...
un "semplice" caramello... solo che, a differenza del classico non solidificava, ma rimaneva morbido, pronto, una volta invasettato, da usare all'occorrenza: sul gelato, sulla panna, sulla panna cotta, nello yogurt, su un creme caramel o un budino...

la prima volta che lo feci... venne granuloso... ma venne!

dalla seconda volta in poi... fino alla decima circa... collezionai solo disastri e disfatte, invece (fra cui si ricorda una bella ustionata all'indice sinistro che mi ha procurato il dimezzamento del dito stesso, in pratica, oltre a un dolore che non vi dico protrattosi per circa 2 mesi e una visita al pronto soccorso...)

ebbene, dicevo, dopo un anno di fallimenti... magicamente, un giorno come un altro, riprovo, mi dico "ecchè sarammai? al massimo butto via l'ennesimo mezzo chilo di zucchero!!! (i produttori di zucchero si sono arricchiti solo con me, in questo anno di sperimentazione)

e... sorpresa!! viene al primo colpo!! tutti i chili di zucchero buttati sono stati martiri per una giusta causa! il loro sacrificio non è stato vano!
e così, a distanza di due giorni, riprovo... tanto per... (non avevo una reale necessità di preparare sto caramello bastardo)

e di nuovo... vittoria!!!

bhé, dopo che vi ho raccontato la storia di amore-odio fra il caramello morbido e me, passo a raccontarvi la ricetta, dopo aver dovutamente ringraziato L'Araba Felice/Stefania di Cookaforum (splendida persona oltre che splendida (ex)amministratrice del forum) per la stessa...

STEFY, OVUNQUE TU SIA, TI PENSO SPESSO, SPERO CHE I MIEI AUGURI E I MIEI BACI TI POSSANO ARRIVARE

se volete vedere il passo-passo...
non posso soddisfare personalmente (non ancora) soddisfare la vostra curiosità
perciò vi rimando al thread da cui ho preso la ricetta

vorrei ricordarvi: se non vi viene al primo colpo... NON DEMORALIZZATEVI E NON DEMORDETE!!! yes, we can! io ne sono una prova ;)



INGREDIENTI
200g di zucchero semolato
3 cucchiai di acqua fredda
altra acqua bollente, quanto basta

In un pentolino versiamo lo zucchero ed i 3 cucchiai di acqua fredda.Mettiamo su fuoco basso,mi raccomando,io lo uso bassissimo,e non mescoliamo mai!!!! ci vuole di piu' ma avete la certezza di un caramello dolce e buonissimo,non amaro

Dopo un tempo variabile (+/- un quarto d'ora) lo zucchero si scioglie e caramella. Appena e' di un bel colore biondo dorato e' pronto.
Prima di fondere lo zucchero assorne l'acqua e diventa una pietra durissima, non spaventatevi e pazientate, dal fondo comincera' a fondere e diventare caramello.
Per evitare che bruci sotto mentre sopra e' ancora pietra, rompete se necessario la patina dura con un mestolino in modo che fonda tutto uniformemente.

In un pentolino a parte ci prepariamo dell'acqua bollente.Togliamo il pentolino del caramello dal fuoco e versiamo,con attenzione,un po' di acqua bollente.
Idealmente,bisognerebbe versare lo stesso volume di acqua quanto e' quello del caramello...ma basta che cominciate a versarla a poco a poco e mescolando.
Attenzione:il composto schizza un po',ed e' ad una temperatura altissima.

Non aggiungete troppa acqua all'inizio,o avrete alla fine un composto liquidissimo.Se ne mettete troppo poca,tendera' ad indurire!
Comunque mescolate di tanto in tanto mentre si fredda ,e vedrete che prende consistenza!!! da liquido qual e' all'inizio comincia a trasformarsi in un golosissimo sciroppo
Se, da tiepido, vi sembra troppo denso, potete mettere un altro po' di acqua, sempre calda mi raccomando!

Appena freddo,e della consistenza voluta,potete conservarlo in una bottiglietta o in un vasetto.
Si conserva per tantissimo tempo (se non ve lo mangiate a cucchiaiate) fuori dal frigo.

Se preferite tenerlo in frigo, indurira' un pochino: bastano pochi secondi al microonde o sul fornello per farlo tornare come appena fatto.


davvero ottimo

buona fortuna, se decidete di provare ;)