sabato, febbraio 19

Salvando il salvabile

 

>Backstage<

Quando l’ho visto, ho detto “lo faccio”.

Perché non mi sono ricordata di un’esperienza simile che avevo già avuto? O meglio, perché il ricordo di tale esperienza non mi ha dissuaso dal farlo di nuovo?

Oh niente di così tragico, in effetti. Ma il momento “prendo tutto e ficco tutto nella pattumiera” c’è stato.

Allora, dicevo. Ho visto questo.

Avevo esattamente quella quantità di yogurt in frigo quindi ho detto, sì, perché no.

Poi guardando gli ingredienti ho visto che erano similissimi a quelli di un gelato che avevo fatto appena avuta la gelatiera………

Ok, mi dico, sapendo l’esito dell’altra volta, facciamo qualche modifichina.

No niente. Rinunciaci. Non c’è modifichina che tenga. Cambi l’ordine degli addendi ma il risultato non cambia…

E allora niente, ho fatto quello che faccio di solito, e che, di solito, mi riesce benino. Salvare il salvabile.

 

>Ricetta<

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Gelato al lemon curd – da un’elaborazione del Gelato al limone e yogurt della Belle Auberge

 

Ingredienti:

(1)

190 ml panna (200 ml)

510 g (3 vaschette) di yogurt greco

125 g zucchero a velo

80 ml succo di limone (70 ml)

2 cucchiai buccia grattugiata di limone

 

(2)

4 cucchiai limoncello

4-5 cucchiai vodka

 

(3)

lemon curd ben freddo di frigo (questa dose – e non fate come me, che non vi si addensa e continuate a chiedervi perché… e poi vi rendete conto che vi siete scordati il burro…)

 

Procedimento:

mescolare tutti gli ingredienti di (1) con frullatore a immersione, per miscelarli bene;

unire (2) e (3);

versare nella gelatiera e lasciar andare per il tempo necessario;

trasferire in un contenitore e in freezer per almeno 4 ore.

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>Perché<

la vodka: non sono alcolizzata, avevo solo la speranza che tenesse più soffice il gelato il giorno dopo

il lemon curd: oltre a dare l’aroma davvero molto limonoso, contenendo uova doveva tenere il gelato più morbido

 

il recupero: il gelato della Belle Auberge è ottimo se fatto e mangiato; io i gelati li faccio per mangiarli a data da destinarsi; il giorno dopo era un blocco di marmo… quindi l’ho frullato (dopo averlo rotto a pezzi) un poco in un mixer, quanto bastava a ammorbidirlo, e con le fruste ho aggiunto il lemon curd, e messo in frigo, e frullato un’altra volta o due a distanza di 12 ore.

Bé non mi lamento. Così ho fatto due ricette in una (il gelato al lemon curd era un sacco che volevo farlo).

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Aggiornamento:

avete pregato/mi avete pensata?? Bé, sembra essere servito ;)

potete fare una pausa e riprendere quando ve lo dirò io XD :P ;)

ne saprete di più ;)

giovedì, febbraio 17

Ma scusate… volete farmi patire da sola?

 

ennò :D solo a me la suspance? (e l’ansia?)

 

Ma non sono cattiva :) ormai quel che è fatto è fatto, quindi continuare a farsi venir l’ulcera non serve…

 

Vi posto la ricettina di cui avete visto le foto l’altro giorno :)

 

Non so perché, ma ho sviluppato un…un’ossessione per i budini. Il perché davvero non lo so. Forse perché è tanta la soddisfazione di dire: “non l’ho fatto col preparato pronto, ed è anche più buono” è tanta, forse perché sono alla ricerca di quello perfetto… insomma, fatto sta che ne vedrete tanti, di budini al cioccolato. Sopportatemi. E’ un… esperimento scientifico, mettiamola così.

 

BFMHTY, TWD, FFwD… sto dando i numeri? (anzi, le lettere?)

No. Queste sono tutte sigle che si riferiscono a una persona. Ormai il suo nome è ovunque su internet. Dorie Greenspan.

Si è creata l’usanza, fra bloggers americani, prevalentemente, di fare così: comprare il libro di un autore, e creare un “gruppo” di bloggers. Ogni settimana (di MARTEDì – TUESDAY with Dorie> TWD) tocca a un blogger scegliere una ricetta dal libro, e tutti gli altri del gruppo devono fare quella ricetta, quasi in contemporanea. Io il libro (Baking From My Home To Yours> BFMHTY) non ce l’ho, ma mi è capitato di vederne dei pezzi, ed è davvero un bel libro. Anche le ricette sono una meglio dell’altra. Io ne ho salvate tante, ve le proporrò man mano…

 

stavolta tocca al Chocolate pudding di Dorie, che ho guardato davvero tanto a lungo. E finalmente l’ho provato.

 

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Chocolate Pudding

di Dorie Greenspan – adattato da It’s Melissa’s kitchen

dosi per 6 budini

 

Ingredienti:

2 1/4 cup latte intero

6 tbsp zucchero

2 tbsp cacao amaro in polvere

2 tbsp maizena

1/4 tsp sale

1 uovo grande

2 tuorli

145 g cioccolato fondente fuso e ancora tiepido

28 g di burro a temperatura ambiente tagliato in 4 pezzetti

vaniglia

 

Procedimento:

Preparare 6 ciotoline;

Portare ad ebollizione 2 cup di latte con il 3 tbsp di zucchero;

nel mixer mettere il cacao, la maizena e il sale e frullare per setacciare il tutto; versare questo composto su un foglio di carta forno;

mettere nel mixer il resto dello zucchero con i tuorli e l’uovo e mixare per 1 minuto; raschiare il composto che sarà finito sulle pareti della ciotola e amalgamarlo al resto; unire 1/4 di latte (quello non messo a bollire), e mixare per amalgamare il tutto;

unire gli ingredienti secchi e mixare per miscelare;

con le lame in funzione versare a filo il latte bollente nel composto e miscelare per qualche minuto (ATTENZIONE: io ho avuto lo stesso problema di qualche blogger del gruppo che, come dice Melissa, si è visto il composto straripare dal mixer; probabilmente il latte caldo ha fatto “gonfiare” il tutto, e una parte è uscita dalla ciotola del mixer. quindi, o la vostra ciotola è bella grande, o usate un kenwood o simili per compiere questo passaggio del latte a filo).

Mettere il tutto nella pentola (dove era stato scaldato il latte), e portare a cottura mescolando continuamente con una frusta, finché non si addenserà e si scurirà di colore; il pudding deve addensarsi, non bollire, quindi attenti alla fiamma: in caso abbassatela;

a me ci sono voluti 5-7 minuti;

versare il budino nel mixer (o nel ken o simili) e frullare un paio di volte; unire il burro, la cioccolata fusa, la vaniglia e amalgamare benissimo il tutto;

versare nelle coppettine e coprire con pellicola a contatto con la superficie del budino;

lasciar raffreddare e mettere in frigo almeno 4 ore.

 

Servire, a piacere, guarnito con panna montata e riccioli di cioccolato.

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l’idea di usare il ken l’ho presa da lei

martedì, febbraio 15

Barcollo ma non mollo

 

Vi siete dimenticati di me? Ci sono ancora, non sono sparita…

 

Ma sono tanto stanca, tanto demoralizzata, e tanto… senza speranza…

 

Devo fare una cosa, e ho paura che qualcosa vada storto (no, in realtà sta già andando tutto storto). Per cui apprezzerei tanto se mi pensaste, accendeste un cero per me, e incrociaste le dita.

Ultimamente non dormo (bhé a dire il vero prima dormivo… male, ma dormivo) e a malapena mangio…

Questa cosa che dovevo fare ha assorbito tutto il mio tempo e le mie energie.

Sì, mea culpa. Mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati.

Dovevo iniziare prima, e non ritrovarmi a far tutto all’ultimo minuto. Ma ormai è tardi per piangere sul latte versato. Quel che è fatto è fatto.

 

Mi manca cucinare, tanto, e mi manca sbirciare fra le vostre ricette.

L’altro giorno stavo impazzendo, e sì, ho “sprecato” BEN un quarto d’ora facendo questo.

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Ma ne avevo tanto bisogno…

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Quando mi viene voglia e mi riprendo… forse posto la ricetta…

per ora baci, e pensatemi tanto!

 

S.