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domenica, gennaio 9

Chi rinuncia è perduto – personal challenge 1.1

 

sottotitolo: le ossessioni nuocciono gravemente alla salute (mentale) XD

The macaron… is back! XD

 

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mi piacciono di più dei primi, ma ancora non ci siamo

per questi mi sono un po’ facilitata la vita, almeno: al lidl ho trovato la farina di mandorle! (200 g) 1.99 euro in confronto ai 3.99 della coop!

ho fatto razzia ovviamente… macinarmi le mandorle da sola… è un incubo

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ho un problemuccio-uccio-uccio…

ma la capocchia del macaron… ehm……………..io me la aspettavo pienotta sotto la cupola, e invece c’è uno spazio vuoto.. e poi la corona, quella sì, è piena… soluzioni da chi ne sa di più? o è così che devono venire? anche se non credo… dai piani alti mi dicono che è normale… boh, speriamo :)

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(nella foto le freccine – segmenti/linee, per voler essere precisi XD – segnano l’orribile cavità sotto la cupola) 

 

comunque son belli (più o meno :D) e buoni e questo è l’importante :)

non vedo l’ora di avere degli altri albumi “d’avanzo” (questi ME LI SONO fatti avanzare… dopo non sapevo più come usare i tuorli :D i colmi della vita :D una volta il problema era smaltire gli albumi :P) per provare un’altra ricetta, e vedere le differenze… nel frattempo prendo nota di tutto, e anche se non avrò mai il macaron perfetto, nella pratica, almeno a livello teorico sarò in grado (e lo farò, in piccolo :D ) di scriverne un trattato :D (con tutto quello che sto leggendo e che ho letto sull’argomento…)

 

baci baci e buona domenica!

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i prodotti dell’ossessione…

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venerdì, dicembre 31

Personal challenge – atto I

 

Li fanno tutti. Spopolano ovunque. Sono bellissimi, colorati. Eppure ne sono terrorizzata. Forse perché li provai anni fa, e ne uscii sconfitta. Da quel momento ho creduto che, per me, fosse un’impresa impossibile. Ma sono testarda. E quando mi metto in testa una cosa… devo riuscirci. Ecco la mia sfida personale (in realtà c’è stato un precedente, la torta russa), il primo capitolo che inaugura questa nuova categoria.

Atto I – I Macarons – questi sconosciuti.

Li ho visti da lei (meravigliosi), lei, lei, lei (maestra in materia), oltre che da mille altre parti nel web… perché tutti ci riescono e io no???

Allora ho deciso. Adesso provo anche io.

Devo dire che, in teoria, mi preoccupavo per niente. Non è né una cosa lunga né complicata. E’ una cosa che richiede PRATICA. Esperienza. E pazienza. La pratica e l’esperienza servono per riconoscere la consistenza giusta: l’impasto infatti non deve essere troppo denso, ma nemmeno troppo liquido. Se si mescola troppo per incorporare la farina di mandorle, si finisce per smontare troppo gli albumi. La pazienza… perché se, come me, non potete procurarvi la farina di mandorle già pronta, e dovete farvela voi, con un mixer che trita quello che vede… è dura.

Da lei ho letto come fare: tritare le mandorle (le ho tostate prima e fatte raffreddare benissimo), con un po’ di zucchero preso dal totale richiesto dalla ricetta, e frullare le mandorle. Ogni tanto, passare il tutto attraverso un setaccio. La miscela che rimane nel setaccio va rimessa nel mixer e ritritata in modo da raffinarla… e così finché tutto non sarà passato attraverso le maglie del setaccio.

Poi mi sono guardata questo video. “Guardata”, perché di francese non ne so mezza,. e tutto quello che potevo fare era guardare, appunto… ma ho guardato come procedevano loro, e un po’ mi aiuto perché il mio dialetto assomiglia al francese ;)

Io ho usato i coloranti in gel… il giallo delle mandorle ha un po’ “tinto” il colore, che è uscito di una tonalità più giallognola, sia nella colorazione rosa che in quella blu.

La prima infornata, dove ho infornato due placche, è stata un disastro. Mai più. Meglio fare piccole dosi una dopo l’altra (tanto non ci vuole molto), piuttosto che buttare via un’infornata e un’ora di forno. Ho riprovato nel pomeriggio, dimezzando la dose, così da riempire una sola lastra del forno, ed è andata meglio.

Sono ad anni luce di distanza dalla decenza, ma come primo (ehm,… secondo) tentativo… mi devo accontentare. Era un mio proposito da tanto tempo (ri)farli… e almeno in questo ci son riuscita ;)

 

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I secondogeniti 

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Quelli salvati dall’infornata disastrosa

 

Ricetta da qui, originariamente di Tartelette

 

Ingredienti:

110 g mandorle a farina

200 g zucchero a velo

25-50 g zucchero semolato

90 g albumi “vecchi”

(la prossima volta aggiungerò un po’ di succo di limone)

 

Procedimento:

Sbattere gli albumi finché non fanno un po’ di schiuma, e bollicine, quindi iniziare ad aggiungere lo zucchero semolato e montare fino ad avere una meringa ferma (il colorante l’ho aggiunto negli ultimi minuti);

setacciare la farina di mandorle e lo zucchero a velo, e unirlo in 2-3 volte agli albumi (non bisogna dare più di 50 “amalgamate” in tutto);

mettere il composto in un sac a poche, spremere dei “bottoncini”, sulla placca del forno coperta di carta forno, ben distanziati fra loro;

tenere con una mano la placca del forno e con l’altra dare dei colpi da sotto, su tutta la base della placca, ruotando la placca ogni 3-4 colpi (video);

lasciar riposare per 30 minuti;

cuocere in forno preriscaldato a 150°C per 18-20 minuti (quando sono cotti, una volta freddi, si staccheranno senza difficoltà dalla carta forno. Se rimangono attaccati, significa che non sono cotti bene).

Non toccarli appena usciti dal forno, e anche in seguito fare molta attenzione… sono molto fragili (io ne ho schiacciati un paio nel fare le foto ;) )

Una volta freddi farcirli a piacere (io con una semplice ganache… la vita ce la complichiamo un’altra volta ;) )

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La scatolina è stata fatta seguendo queste istruzioni

 

E mentre io continuo ad invidiare i macarons sopracitati :) spero, prima o poi, di riuscire a farli anche io carini :)