Ci sono eh.
Ci sono.
Ma sto
valutando la possibilità di convertire questo blog in un blog di chiacchiere,
visto che di cucina non si parla più.
Ma in casa
Tentarnonnuoce si deve pur mangiare. Quindi non se ne parlerà, ma si cucina
ancora. In qualche modo. Si cucinano tante banalissime pappe al pomodoro, risottini zafferano e
pisellini, di tanto in tanto una torta all’acqua, un bensone, dei muffins, una
Sacher di compleanno (in concomitanza con uno spiacevole appuntamento dal
dentista che mi ha rovinato la cena per festeggiare il compleanno del suocero),
delle crespelle al sapore di rosette, e si sperimentano tigelle.
La fiera della
normalità. Ma, dopotutto, “la normalità è una conquista”, diceva la mia
professoressa di lettere.
E ora? Ora
che Lorenzo dorme e se la sta prendendo comoda, dopo essere stato bello allegro
e vispo dalle tre di notte alle 8.30… ora io vorrei (dovrei) approfittarne per
pulire casa. Ma le occasioni per stare al pc, che non accendo quasi più, sono
diventate così rare… che la prospettiva di scrivere qualcosa e avere un’ora per
fare quello che mi piace(va) fare si presenta molto invitante.
Oggi,
dicono, sia la festa della mamma. E dicono che, però, si festeggi la seconda
domenica di maggio. Corretto?
“E tu,
donna, partorirai con dolore”.
E così è
stato. Il momento in cui sono diventata Mamma. Doloroso. Molto. Nonostante le
ostetriche mi chiedessero “ma SENTI male??”. E nonostante tutto... bellissimo. E appagante. Perché
quando mi hanno messo il mio fagottino in braccio, non c’era più nient’altro
intorno. Niente dolore, solo le mie lacrime di felicità, versate una, due, tre…
tante volte. Piangevo ogni volta che lo guardavo. E’ stato doloroso, ma lo
rifarei uguale. Senza epidurale, come natura ci ha insegnato. Lo rifarei oggi,
domani, e ancora 100 volte.
Essere
mamma è stata l’esperienza più dura e faticosa della mia vita. E supera di gran
lunga l’esperienza della scrittura e discussione della tesi, nonostante questa
mi perseguiti ancora di notte, mentre la prima io la riviva solo nei miei sogni
ad occhi aperti con immensa dolcezza.
Perché sì.
Mi sono laureata con ottimi voti, io. Io che, ancora prima di laurearmi, molto
prima direi, avevo già chiara la mia scelta.
Volevo fare
la Mamma.
Come mia
mamma, che faceva la mamma-casalinga.
Ma io, a
differenza sua, ventisette anni dopo, a detta di tutti faccio la mantenuta.
E il perché
di questa differenza io devo ancora capirlo.
Ma forse è
la gente che non capisce. Non capisce come mai una ragazza di venticinque anni
preferisca mettere al mondo, crescere ed educare degli altri esseri umani,
anziché essere emancipata da tutti e passare la propria vita in un ufficio, per
arrivare…dove?
Perché a
quanto pare, io sono meno mamma di quelle mamme che stanno fuori casa 12 ore al
giorno. Quelle mamme che, la mattina, mettono la giacca ad un bimbo di
nove/dieci mesi ancora in pigiama, lo mettono in macchina, lo scaricano dai
nonni, gli fanno ciao ciao con la manina, e lo rivedono alla sera, gli
rimettono il pigiama e “dai che è ora di dormire, e io ho tante cose da fare
ancora”.
Perché a
mettere al mondo un figlio siamo capaci tutti. A lasciarlo al nido, ai nonni, o
alla baby-sitter anche. Ma a decidere di stare 24 ore su 24 con il proprio
figlio, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia? Forse no.
Perché, suvvia, i bimbi non sono delle bambole. Piangono. Spesso. E a noi i
bimbi ci piacciono solo quando sono carini e coccolosi. E nella giornata i
momenti di coccolosità sono… il 10%? Forse.
E poi ci
lamentiamo perché i bimbi sono viziati, fanno i capricci, e perché la mamma, la
suocera o chi per loro non ce li educano secondo i nostri canoni. “E non deve
mangiare questo, non deve dormire a quest’ora, non deve sedersi per terra…”.
Casa mia,
regole mie; casa di un altro, regole di quell’altro. Io la penso così. Ecco perché
in casa mia abbiamo deciso così. Che questo compito spettasse, giustamente, a
me, che sono sua Mamma.
“Eh tu
pensavi che avere un bimbo fosse facile, eh??!”.
No. Non lo
pensavo. Pensavo che fossero carini e coccolosi, sì. E forse non pensavo che
fossero COSI’ complicati. Ok. Ma che piangevano, facevano cacche
puzzolentissime… mi era parso di sentirlo, sì.
Quindi no.
Non penso proprio di fare la mantenuta. Perché non posso neanche andare in
bagno da sola, o farmi una doccia… normale. Non ho pause, sono sempre in
servizio.
E come si
dice, la bicicletta l’ho voluta io. Adesso Spinning.
Ma poi,
quando vedo il mio bimbo bellissimo, più bello di quanto potessi chiedere, con
un sorriso a 14 denti stampato in faccia, che fa sorridere, e ridere, tutti
quelli che incontra, quando vedo che è sereno e felice, sempre felice, a parte
rare eccezioni… allora mi rispondo da sola, alla domanda che mi faccio quasi
quotidianamente. “Sarò una brava mamma?”
Perché
penso che un giorno, la mia soddisfazione più grande sarà quella di avere
creato un essere umano, rispettoso degli altri e del mondo nel quale noi
l’abbiamo messo. E avere un figlio che ama i suoi genitori e che sa che i suoi
genitori lo amano incondizionatamente e più di ogni altra cosa al mondo, e che
il loro tentativo più grande, nella vita, sarà stato quello di essere due bravi
genitori.
Perché c’è
la casa da pulire. C’è da andare a fare la spesa, da andare in posta. C’è da
fare tante cose nella vita. Ma niente mi dà gioia come i momenti in cui posso
dormire abbracciata al mio bimbo e assaporare tutto il suo buonissimo profumo
che, so bene, ci sarà ancora per poco (non di sicuro il profumo che avrà al
rientro dagli allenamenti di calcio); o i momenti in cui lo prendo in braccio e
piroettiamo nel salotto di casa sulle note delle nostre canzoni, e lui mi
guarda ammirato e innamorato, quei momenti in cui mi si addormenta in braccio
avvinghiato a me come se fossimo una cosa sola, o quelli in cui gli corro
dietro o giochiamo a calcio, sempre in salotto (“non si gioca a palla in
casa!!”), e io grido “goooooaaaallll” e lui mi ride come – dice il papà con una
punta di, sana, invidia, ;) – non ride a nessun altro.
Ci sono
tanti impegni nella vita. Ma io voglio essere certa che nessuno di questi mi
faccia rimpiangere un momento con mio figlio. Non mi sono persa niente. La
prima volta che ha riso, gattonato, che si è alzato in piedi, che ha camminato.
E voglio che sia così. Per tutta la vita. Voglio che non possa mai dirmi “cosa
ne sai tu? Tu non c’eri”.
Angelo del
focolare, pensavo ieri.
Angelo
custode. Sono l’angelo custode di mio figlio. Finché non riuscirà a camminare
con le sue gambe. E ovunque quelle due gambe lo porteranno, io sarò sempre qui
ad aspettarlo, e lo avrò sempre nel mio cuore. Perché è così. I figli crescono,
prendono le loro strade, e si portano via un pezzo del tuo cuore. E tu pensi
“ma tu sei mio!”. No. I figli non sono di nessuno. Sono di se stessi. Ti
regalano una vita, di risate, di lacrime, di dispiaceri, di emozioni, di
soddisfazioni. Gli regali La vita. E dopo non è più tua. Prendono il volo e
lasciano il nido vuoto.
Sì. Questi
diciassette mesi sono stati i più intensi, sfiancanti, gratificanti di tutta la
mia vita. Senza eccezioni. Diciassette mesi fa, il regalo più desiderato e più
bello che potessi ricevere è arrivato. E ora sto pedalando. E anche in fretta.
Visto che Lorenzo non cammina, ma corre ;)
Ma sempre
con il sorriso, il sorriso di quel giorno in cui ho scoperto di aspettarti. Che
è un po’ il sorriso che hai sempre tu sul viso.
Non è tutto
rose e fiori eh. Ci mancherebbe. Ci sono quei momenti di pianto isterico e
immotivato che ti fanno pensare “beh, in fondo, un po’ forse le invidio quelle
mamme delle 12 ore in ufficio” ;) ma poi passa. Passa il pianto e passa
l’invidia (questa più rapidamente del pianto – è un sentimento che proprio non
mi appartiene).
E le notti
a giocare sul letto, perché per lui alle 2.50 è suonata la sveglia, mentre tu
non riesci a tenere gli occhi aperti.
E i
capricci quando gli togli dalle mani il gioco che si era conquistato (es. le
bottiglie di detergenti viso che ruba dal cassetto del mio bagno).
Le paure
quando cade e la faccia gli si copre di sangue e tu urli disperata “gli si è
staccato un dente!!!!” (poi invece è solo il sangue che ti impedisce la vista
dei denti in perfetta condizione ;)
Ma fa tutto
parte del gioco. Ah il gioco.
Staresti ore a giocare con me. A giochi da
maschio a cui sono poco avvezza, ma a cui mi sto abituando pian piano.
Come a
tutto il resto, dopotutto.
Giustappunto,
il mio tempo è scaduto, e l’allarme della sveglia è un Lorenzo che si è appena
svegliato urlando (senza apparente ragione). E io non ho pulito pulito casa.
(ndr. E ho buttato via pure un’ora passata a scrivere, visto che ho dovuto
rifare tutto DA CAPO, perché è saltata la corrente.
Quindi
auguri alle Mamme. A me, alla mia Mamma (che quanto la capisco ora…), Le
mamme-mantenute, le mamme sonolamammamiglioredelmondoperIOsto12oreinufficio, le
mamme sotuttoioperchésonopiùvecchiaanchesemiofigliohaletàdeltuo (che è una
specie in via di sviluppo ;) … le mamme che amano i propri bambini,
semplicemente. <3 o:p="">3>
Tratto da:
pensieri sparsi e disordinati (molto) di una mamma qualunque che ama tanto il
suo bimbo, scritti in una giornata particolarmente ispirante :D
Nota:
la
scrittura di questo post ha messo a dura prova la mia pazienza.
Come se non
bastasse la mancanza di energia che mi ha cancellato il testo originale
(perduto per sempre), dopo Lorenzo Amoredellamiavita Pestecombinaguai è passato davanti al
pc premendone ripetutamente l’interruttore. Per fortuna ho fatto un salvataggio
in corner.
8 commenti:
Bellissimo post Sere, complimenti!! Sei una bravissima mamma!! :*
Come ti capisco , anch'io ho fatto la tua stessa scelta , volevo fare la mamma perché sapevo che quella era la mia strada.
Purtroppo però tanti pensano che è semplice non faticoso che tu che stai a casa te la godi ( perché tu che lo pensi vuol dire che quando sei a casa non fai un bel niente xché magari hai qualcuno che ha già fatto tutto al posto tuo !) non è così io che sono mamma casalinga lavoro H 24 e se per caso non faccio una cosa il giorno dopo ne ho da fare il doppio ; la mamma non può chiedere muta !
Sai non facciamo le mantenute ma cresciamo figli ed è una cosa fantastica meravigliosa .
Sono diventata mamma quando avevo 19 anni e tornassi indietro lo rifarei 1000 e 1000 volte , sono felice di come ho cresciuto mio figlio di com è diventato responsabile e studioso. Questanno farà la maturità e poi andrà all università e sono fiera di lui mi mancherà un sacco !
Così ti do un consiglio anche se vedo che non ne hai bisogno perché già lo fai e mi sa che la pensiamo allo stesso modo , goditi tutti i momenti con il tuo ometto fino in fondo quelli belli e quelli brutti perché credimi crescono troppo in fretta mi sembra ieri che era nella mia pancia e tra qualche mese farà già 19 anni !
Continua così ci vorrebbero più mamme a tempo pieno purtroppo non è possibile per tutte soprattutto economicamente e anche per chi sta a casa non è comunque semplice ...le spese sono tante .
AUGURONI A TUTTE LE MAMME.
essere mamma è una scelta che ognuno compie a modo suo. nessuno è migliore e nessuno può e deve giudicare. e tu sei una mamma che ha l'unica qualità importante per esserlo. l'hai desiderato e ami incondizionatamente tuo figlio. auguri Stella :-*
Ciao Serena!
Dai pure il taglio che vuoi al tuo blog, noi ti seguiremo lo stesso!
Qualche ricetta ogni tanto regalacele però!! Ti basti sapere che mia mamma ama i biscotti con l'ammoniaca e la tua versione a scansato la sua, gli piacciono molto di più quelli che preparo con la tua ricetta!! :)
Tantissimi auguri per questa splendida avventura chiamata Lorenzo!
Patrizia
cara serena, ho ventisei anni e tra un paio di settimane partorirò mia figlia. Quattro anni fa la mia famiglia mi ha cacciata via di casa. Non ho mai avuto genitori presenti perchè lavoravano in ospedale dalla mattina alla sera. Sono stata lasciata ai nonni, al nido, alle babysitter..Sono cresciuta sola. Mi sono laureata e specializzata con ottimi voti. Ho trovato un bel posto di lavoro e subito dopo sono rimasta incinta e mi hanno licenziata.tutti mi dicono che sono troppo giovane per fare la mamma, io mi sento pronta a donare tutto l'amore che non ho mai ricevuto. tutto l'amore del mondo.Voglio diventare una mamma fiera e orgogliosa di esserlo..proprio come te..
Ti abbraccio da lontano e ti stimo moltissimo
Grazie perchè i pensieri del tuo blog sono una ventata di aria fresca e rassicurante..
cara serena, ho ventisei anni e tra un paio di settimane partorirò mia figlia. Quattro anni fa la mia famiglia mi ha cacciata via di casa. Non ho mai avuto genitori presenti perchè lavoravano in ospedale dalla mattina alla sera. Sono stata lasciata ai nonni, al nido, alle babysitter..Sono cresciuta sola. Mi sono laureata e specializzata con ottimi voti. Ho trovato un bel posto di lavoro e subito dopo sono rimasta incinta e mi hanno licenziata.tutti mi dicono che sono troppo giovane per fare la mamma, io mi sento pronta a donare tutto l'amore che non ho mai ricevuto. tutto l'amore del mondo.Voglio diventare una mamma fiera e orgogliosa di esserlo..proprio come te..
Ti abbraccio da lontano e ti stimo moltissimo
Grazie perchè i pensieri del tuo blog sono una ventata di aria fresca e rassicurante..
cara serena, ho ventisei anni e tra un paio di settimane partorirò mia figlia. Quattro anni fa la mia famiglia mi ha cacciata via di casa. Non ho mai avuto genitori presenti perchè lavoravano in ospedale dalla mattina alla sera. Sono stata lasciata ai nonni, al nido, alle babysitter..Sono cresciuta sola. Mi sono laureata e specializzata con ottimi voti. Ho trovato un bel posto di lavoro e subito dopo sono rimasta incinta e mi hanno licenziata.tutti mi dicono che sono troppo giovane per fare la mamma, io mi sento pronta a donare tutto l'amore che non ho mai ricevuto. tutto l'amore del mondo.Voglio diventare una mamma fiera e orgogliosa di esserlo..proprio come te..
Ti abbraccio da lontano e ti stimo moltissimo
Grazie perchè i pensieri del tuo blog sono una ventata di aria fresca e rassicurante..
Standing ovation per te :-)))))))))))))
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