Forse s’era già capito dal numero di ricette che ho postato che contengono quest’ingrediente. E in caso non si fosse capito, lo ribadisco ora: A-D-O-R-O le mandorle.
Che poi la frutta secca in generale fa molto Natale. Ma va bene anche durante il resto dell’anno…
Questi amaretti morbidi sono stati valutati più di 10 dal marito (e pensare che ero sicura che non amasse le mandorle nemmeno 1/3 di quanto le amo io). E sono stati apprezzatissimi anche dalle mie due ex colleghe/amiche/ziettedelpupo che mi sono venute a trovare ieri. Appena li ho visti sul blog di Katia… ho deciso che DOVEVO provarli.
Amaretti morbidi, di Katia
da qui
Ingredienti:
per 31 pezzi (1 teglia) – lei ha fatto dose tripla
191 g di mandorle spellate
26 g di mandorle amare (io uso le armelline, che si trovano all’interno dei noccioli di albicocca – d’estate si fa scorta – Katia le reperisce al Naturasì)
208 g zucchero semolato
qualche goccia di aroma di mandorla (aggiunta mia)
60 g albume
zucchero a velo qb
Procedimento:
(ho spellato le mandorle e le armelline, gettandole in acqua bollente per un paio di minuti, poi le ho fatte tostare un po’ a fuoco bassissimo in una padella, e le ho lasciate raffreddare)
mettere le mandorle e le armelline dentro al mixer con lo zucchero e frullare sino ad ottenere una farina di mandorle, unire l’aroma e l’albume e miscelare per ottenere un composto omogeneo e appiccicoso;
spolverare la spianatoia con ABBONDANTE zucchero a velo, prelevare delle porzioni di composto e ottenere dei salsicciotti (diametro circa 2 cm), come si fa per gli gnocchi, poi tagliare a tocchetti di dimensioni il più possibile uniformi;
rotolare fra le mani cosparse di zucchero, per ottenere delle palline (io ho cercato di dare forma “piramidale” – più o meno… molto meno che più – come Katia);
(vedi video qui e qui per la formatura)
mettere su carta forno allineate, e lasciar riposare (nel forno spento) PER UNA NOTTE;
cuocere a 210°C per 12 minuti circa (devono dorare uniformemente fuori – ovvero NON come i miei…………. – e rimanere morbidi dentro);
lasciar raffreddare prima di spostarli, e conservare in contenitori a chiusura ermetica per preservarne la morbidezza.
Come vedete… neanche un bimbo di 26 giorni riesce a tenermi lontana dalla cucina!!!! ihihihih