mercoledì, dicembre 22

Aggiungo un blogger a tavola…

 

Più che “un blogger”…un’amica carissima.

Si può credere di voler bene a qualcuno senza averlo mai baciato, sfiorato, abbracciato? Sì si può. Si può perché è possibile affezionarsi a qualcuno anche solo essendosi scritti per un po’ di tempo.

Ci siamo conosciute nel 2007, su un forum di cucina. Galeotta fu la sua richiesta di aiuto per la torta di compleanno per la sorella. O dei biscotti al cocco. Ormai son vecchia e la memoria vacilla…

Questa persona, fisicamente lontana, ha saputo vedere, rispettare, e capire miei momenti e comportamenti che persone a 5 cm da me non hanno saputo vedere, rispettare, capire. Ha ascoltato pazientemente tutte le mie lamentele, tutti i miei sfoghi, ho ricevuto più io da lei, in questo senso, che lei da me, e me ne dispiaccio. Siamo uguali in tante cose. Non di rado non solo noi due, ma anche i miei genitori, abbiamo ipotizzato la possibilità di essere gemelle XD no, non lo siamo, non siamo parenti (purtroppo… o forse per fortuna? visto che a volte i rapporti familiari non sono proprio idilliaci), ma le voglio bene come a una sorella. Ci siamo viste poco, purtroppo. Lei abita in Friuli, io in Emilia, e ci vogliono quasi 5 ore di treno (e tutti sappiamo le condizioni dei treni italiani) per andare là, o per lei per venire qua. Ma come si dice… breve ma intenso ;) lei è venuta da me (e fu il primo incontro “live”) nell’estate del 2008, per un… 4 giorni circa…

2008

Santuario B.V. Di Fiorano – MO – Agosto 2008

nel 2009 per un motivo o per l’altro, io dovevo andare su, ma è saltato tutto. 2010. Agosto. Lei è venuta da me, 5 giorni. Non sono mai stata così bene. Certo non abbiamo fatto grandi cose, ma averla qui con me, giorno e notte, sempre, per me, che sono figlia unica… è stato come avere una sorella. Quando se ne è andata, per una settimana (ma ancor ora se riguardo il posto dove stava il suo letto, o se ripenso a quei giorni)… ho avuto una malinconia e una sensazione stranissima, un senso di mancanza…

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Salse di Nirano – Spezzano di Fiorano (MO) – Agosto 2010

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Dicembre. Lei si laurea. (Una secchiona. 110, fra parentesi ;) ) e io non voglio certo perdermi l’evento… ero, come il resto del suo “clan” (amici e parenti) apparentemente più emozionata di lei XD. Ecco dove sono stata in quella settimana in cui sono stata assente. Gli altri 5 giorni più belli della mia vita. Non solo perché ho rivissuto la sensazione di avere una sorella, ma perché il posto, le persone, tutto è stato fantastico, nella sua semplicità :) abbiamo anche preparato assieme parte del buffet per il rinfresco post-proclamazione, e anche quello è stato divertente :) un po’ un tour de force (se si scrive così XD), ma bello :)

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Venerdì 10 dicembre – post proclamazione – casa di Ali, rinfresco col “clan”

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Redipuglia – sabato mattina del 11 dicembre 2010 – di ritorno da un negozio di carabattole… fermata alla scalinata/monumento ai caduti della prima guerra mondiale

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 Cividale del Friuli - domenica 12 dicembre 2010

Lei, Alice, è diventata una delle persone più care che ho. Anche se è lontana, mi è vicina sempre :) la disturbo in media 5 volte al giorno con sms XD anche solo per un buongiorno :) Dopo che l’ho tanto scocciata affinché si decidesse a farlo, ha finalmente aperto un blog tutto suo. Se lo meritava, perché fa dei dolci, e delle foto, che ammiro e ho sempre ammirato moltissimo :) Devo a lei la mia attuale passione per la fotografia :)

 

Avrei un sacco di altre cose da dire :D ma mi si sta facendo notare che io ho scritto troppo… quindi dico solo…

Ali ti voglio bene!!!!

 

Assieme partecipiamo al contest “aggiungi un blogger a tavola” di Al cibo commestibile

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Con una ricetta che mi è molto cara, un dolce che ho sempre visto sugli scaffale dei supermercati della mia zona, e sulle nostre tavole: La Spongata, che rifaccio ogni anno anche per ricordare uno zio che la faceva sempre per regalarla ai parenti, e che non c’è più

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Spongata - di casa mia

Ingredienti

Per circa 6 spongatine di diametro 11 cm, o 1 spongata classica (dm 20 cm), 1 da 14-15 cm, e 4 da 11 cm (dipende tutto da quanto volete sia alto lo strato di ripieno: io consiglio di non superare i 2 cm di spessore di ripieno, ma neanche di farlo troppo sottile, non deve esserci più pasta esterna che ripieno)

per il ripieno

200 gr miele fluido
2 cucchiai di vino bianco secco
50/60 gr amaretti polverizzati
50 gr mandorle pelate e tostate**
90-120 gr noci sgusciate**
50 gr nocciole spellate e tostate**

1 manciata arachidi tritate (o 1 cucchiaio di pinoli interi)
100 gr canditi misti (in origine erano solo d'arancia e cedro)*
1 manciata d'uvetta
1 cucchiaio di brandy
spezie: cannella in polvere, coriandolo in polvere, noce moscata in polvere, 4 chiodi di garofano polverizzati, pepe, cardamomo

se si hanno, secondo me stanno bene anche dei fichi secchi
(anche datteri? chissà...)

 

*l’ultima volta ne ho usati 200 g

per la pasta

450 g farina
185 g zucchero
120 g burro temp ambiente
¾ di cucchiaino sale
1,5 cucchiai olio
vino bianco secco qb per ottenere un impasto consistente (ma che si riesca a stendere! non deve essere appiccicoso/molliccio)

zucchero a velo

 

**dipende da come la si preferisce: se più “ricca”, o che si veda di più l’impasto “zuccheroso/mieloso”; nel primo caso, le dosi di frutta secca possono essere un po’ aumentate (ma senza esagerare! Altrimenti il composto non starà assieme! Fra mandorle, noci e nocciole mantenetevi sui 220 g se la volete “ricca”, 190 g se la volete più “mielosa” e morbida

 

Procedimento:

mettere ad ammollare l'uvetta in acqua tiepida;
tritare la frutta secca (TRANNE I PINOLI) al coltello; ridurre i canditi quasi ad una pasta nel mixer (o comunque tritati molto fini al coltello);
mettere in una pentola il miele e il vino e far sobbollire a fuoco bassissimo per 2-3 minuti;
togliere dal fuoco ed aggiungere gli amaretti, la frutta secca, le spezie, rimettere sul fuoco a fiamma bassissima e lasciarvelo per qualche minuto, mescolando continuamente, togliere dal fuoco e aggiungere i canditi, i pinoli, l'uvetta scolata e strizzata, e il brandy;
coprire e lasciare a temperatura ambiente fino al momento di fare la spongata. (anche tre giorni, in modo che i sapori si amalgamino);
dopo il tempo di riposo del ripieno, fare la pasta impastando gli ingredienti, e fare le spongatine;

per formare le spongate: si stende la sfoglia molto sottile, si ritaglia un cerchio di diametro 10 cm, si mette il ripieno al centro compattandolo con le mani, e dandogli una forma un po’ a cupola, lasciando un centimetro circa di bordo, si copre con un cerchio più grande, diametro 11/12 cm, e si chiude ribaltando la spongata, e ripiegando i bordi sul cerchio più piccolo, premendo bene

quindi tornare a ribaltare la spongata: in questo modo non si vedono cornicioni...
per finire, cercare di arrotondare le spongatine facendole ruotare in senso orario con le mani (come se steste girando un volante, ma sempre nello stesso senso) e appiattendo nello stesso tempo un po’ la superficie (e “spalmando”, contemporaneamente, il ripieno in tutto il centro della spongatina riempiendo eventuali parti vuote);

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è ok se a questo punto la spongata sembra avere degli “ematomi”, nel senso che la pasta lascia quasi intravedere il ripieno che sta sotto (certo, intravedere, ma che non si rompa); la pasta si gonfia in cottura, se la stendete già troppo spessa, crescerà ancora in cottura, e non è bene…
metterle su una teglia foderata di carta forno, bucherellare la superficie coi rebbi di una forchetta, e spennellare la superficie di olio.
lasciare le spongate riparate, in luogo areato, per 24 ore (io le lascio nel forno spento).
infornare a 170°/180°C circa forno ventilato (un po' sì e un po' no) per circa 20 minuti, fino a cottura e doratura della pasta (deve dorare leggermente, senza “seccarsi” troppo);

aspettare che si raffreddino un po’, poi avvolgere nella stagnola;

attendere il completo raffreddamento e riaprire la stagnola, lasciare un paio d’ore all’aria, quindi spolverare bene di zucchero a velo (io preferisco premerlo sulla superficie con le mani per farlo aderire bene)
riavvolgere strette nella stagnola,

aspettare minimo 3 giorni per mangiare; si conservano per anche 2 mesi, in luogo riparato e ben chiuse; se si vuole al momento di servirle, si può dare un’ulteriore spolverata di zucchero.

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Qui il post di Ali :)

 

Spero di aver detto tutto, di essere stata chiara (in merito alla ricetta… )

e Buon Natale a tutti :)

5 commenti:

Alice ha detto...

dolce spongatina...ehm, volevo dire...Sere...

ti voglio bene anch'io :*:*:*:*:*

ღ Sara ღ ha detto...

sei dolcissima Sere. E' una bellissima amicizia. Spesso le cose nascono per caso...e questa è la dimostrazione che in internet non ci sono solo persone "cattive", ma il web è pieno di persone meravigliose....come voi ;)

Due quasi sorelle diverse...ma entrambe bellissime!!
Ecco sei riuscita a farmi commuovere!! sono la solita :P

Un bacione e buon Natale!! fai la brava nè!! :*

marianna franchi ha detto...

Fortunate che siete, sono contenta per voi!
Serena per gli auguri ci sentiamo poi!
Un abbraccio

Barbara ha detto...

Evviva forum e blog dove possono nascere straordinarie amicizie!
In bocca al lupo per la partecipazione al contest!

Ma veniamo a questo dolce, tra te e Alice, con le vostre belle fotografie, mi avete fatto venire voglia di far scendere questa delizia in Romagna.
Tuuuttiii gli ingredienti mi piacciono, in più sono insieme.
Durante le feste di Natale mi ci metto!
Buone feste Serena! :0)

Barbara ha detto...

Bisogna aspettare minimo tre giooorniiiii! Questo mi era sfuggito :o( Mannò-mannò-noooo! Ma questa è una tortura...ma come si fa ad aspettare tanto! Che strazio, dovranni legarmi e imbavagliarmi... ufffaaaaa!